Arroccata sulla cima di un colle, in una cornice panoramica tra le più belle della provincia di Pesaro e Urbino, tra le medie valli del Cesano e del Metauro, si trova Fratte Rosa. Giovanna Baldelli, appassionata e brillante Presidente della Proloco locale, mi ha guidata alla scoperta delle bellezze di questo borgo che ancora oggi conserva viva la memoria delle numerose botteghe che lo popolavano un tempo.
Nel Medioevo Fratte Rosa fu un borgo fortificato, capoluogo della cosiddetta Ravignana, un vero e proprio staterello dipendente dai monaci classensi di Ravenna. In seguito fu roccaforte fanese posta a guardia del territorio di questa città che sia i Montefeltro che i Della Rovere tentarono sempre di occupare.
L’ odierna Fratte Rosa è un borgo tranquillo che porta avanti la celebre e tradizionale lavorazione di terrecotte, comunemente dette “cocci”, uniche nel loro genere per colori e forme. Giovanna mi fa scoprire botteghe artigiane in cui avviene la realizzazione delle terrecotte sin dal 1730, a testimonianza che l’attività di quelli che un tempo venivano chiamati “pignattari” è un’attività produttiva profondamente radicata nella storia del paese e che non vuole essere in alcun modo dimenticata.
Scopro che il vasellame era anticamente utilizzato per lo più per uso domestico, ad esempio per conservare olio, farina, olive, ecc… e veniva anche venduto nei mercati dei paesi vicini. Vi sono alcune forme di terrecotte tradizionali dai nomi bizzarri come la “truffa marinara”, la “monaca”, la “vitina” e tante altre. Oggi accanto alle forme della tradizione si possono trovare terrecotte che danno vita a veri e propri oggetti di arredo.
Consiglio a chi vorrà venire a Fratte Rosa una visita ai produttori locali non solo di terrecotte, ma anche di altri prodotti di eccellenza come la favetta, una particolare tipologia di fava con un baccello in meno, più dolce e che si trova solo qui, il miele, il vino, lo zafferano e tanto altro. Dovrò dedicare un altro articolo alle specialità di questo territorio!
Passeggio nel castello di Fratte Rosa che conserva pressoché intatte le sue mura, e i panorami che vedo davanti a me sono unici. Complice il sole che ci scalda un po’ in questa giornata di inizio gennaio e gli interessanti racconti della mia “guida”, senza accorgermene arrivo ai piedi dell’ottocentesca Chiesa di San Giorgio con il suo alto massiccio campanile.
Sempre nel centro storico, nel sottoportico dell’antico Palazzo Comunale, vedo il pozzo malatestiano risalente al XIV secolo, collocato nel punto più alto dell’abitato.
Concludo la mia visita con un giro in auto, direzione Torre San Marco, sempre nel Comune di Fratte Rosa, e sul percorso incontriamo la Chiesa di Santa Maria in Castagneto, ricostruita nel XVIII sui resti di un’antica pieve medievale, e il Convento di Santa Vittoria che sorge in cima a una collina, poco lontano dal Castello.
Torre San Marco è un piccolissimo borgo, di poche case, ma che riserva a chi vorrà spingersi qui vedute stupende. Immagino la vita in queste case con vista super panoramica e provo un po’ di sana invidia.
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